Quasi 660. Sono le proposte che sono state selezione dal Ministero della Transizione Ecologica in risposta ai bandi del PNRR (Piano Nazionale Ripresa e resilienza). Tante le richieste di accesso ai finanziamenti provenienti dalla Comunità europea, rispetto alle disponibilità previste dal Piano. Le componenti della Missione 2, dedicata al tema, e lo stato dell’arte in merito alle richieste.
La missione 2 (“Economia Circolare”) del PNRR
Il Piano Nazionale di Ripresa e resilienza, in merito, include le risorse per il miglioramento dei progetti di riciclo nell’ambito della missione 2 (M2) Rivoluzione verde e transizione ecologica, con la quale si prefigge l’obiettivo di colmare le lacune strutturali che ostacolano il raggiungimento di un nuovo e migliore equilibrio fra natura, sistemi alimentari, biodiversità e circolarità delle risorse, in linea con gli obiettivi del Piano d’azione per l’economia circolare varato dall’Unione europea nel marzo del 2020. La Missione si articola in quattro diverse Componenti.
- Componente 1 (“Agricoltura sostenibile ed economia circolare”), realizzata con il fine di migliorare la gestione dei rifiuti attraverso il rafforzamento e lo sviluppo di filiere circolari.
A questo scopo, tra gli altri, gli investimenti previsti sono mirati alla infrastrutturazione e digitalizzazione della raccolta differenziata, alla realizzazione di nuovi impianti per il riciclo e la valorizzazione delle frazioni provenienti dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani, allo sviluppo tecnologico di filiere industriali strategiche per il raggiungimento degli obiettivi comunitari di riciclaggio e di decarbonizzazione (carta e cartone, plastiche, tessile, rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche).
- componente 2 ( “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”), creata con il fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi strategici di decarbonizzazione attraverso importanti linee di riforme e investimenti, incrementando la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, potenziare e digitalizzare le infrastrutture di rete, promuovere la produzione, la distribuzione e gli usi finali dell’idrogeno, incentivare la crescita di un trasporto locale più sostenibile e sviluppare nel nostro Paese catene di fornitura competitive nelle aree a maggior crescita che consentano di ridurre la dipendenza da importazioni di tecnologie ed anzi di farne motore di occupazione e crescita;
- componente 3 (“Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici”), realizzata con l’obiettivo di agire su una filiera particolarmente strategica. Fra le misure che la compongono, oltre alla riduzione dei consumi, da cui consegue l’abbattimento delle emissioni di CO2, è significativo anche il riferimento all’esposizione al rischio sismico del nostro Paese e al miglioramento delle condizioni abitati dei cittadini, alleviando fra le altre cose la povertà energetica;
- componente 4 ( “Tutela del territorio e della risorsa idrica”), predisposta per mettere in campo le azioni necessarie per rendere il Paese più resiliente agli effetti dei cambiamenti climatici, proteggendo la natura e le biodiversità. Nell’ambito di questa il MiTE ha concluso quattro differenti investimenti.
Il plafond dedicato e le graduatorie pubblicate
Gli investimenti previsti dalla M2C1 prevedono appunto un sostegno finanziario alla realizzazione di nuovi impianti per il riciclo e la valorizzazione delle frazioni provenienti dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani.
In merito, le richieste ricevute sono 577 proposte, mentre il plafond dedicato è pari a 2,1 miliardi di euro. Per i progetti innovativi invece l’entità del plafond è pari a 600 milioni di euro
La commissione di valutazione ha reso note le prime due graduatorie, relative a:
- linea d’intervento da 450 milioni per gli impianti di riciclo dei rifiuti da raccolta differenziata;
- linea da 150 milioni per i ‘progetti faro’ di economia circolare nel settore dei rifiuti in plastica.
I progetti selezionati saranno ora sottoposti a un’ulteriore verifica prima dell’approvazione delle graduatorie definitive.
Le graduatorie da pubblicare
In relazione alle proposte sin qui presentate, ancora cinque devono essere pubblicate.
In merito, il MITE ha rinviato la loro pubblicazione al 13 e 20 ottobre e al 20 novembre, in relazione alla numerosità delle istanze pervenute e la complessità delle relative proposte progettuali, per cui la stessa commissione di valutazione.
I numeri, meglio di ogni altra cosa, consentono di comprendere la natura della richiesta:
- 243 le domande che provengono dall’area meridionale del Paese (più della meta) mentre sono 136 quelle che provengono dal Centro e 89 dal Nord;
- 468 i progetti selezionati dalla commissione tra le domande fatte pervenire da comuni e gestori del servizio pubblico per l’accesso alla linea d’intervento da quasi mezzo miliardo di euro dedicata all’ammodernamento e realizzazione di impianti per il trattamento e il riciclo dei rifiuti urbani differenziati;
- oltre 4mila, per un valore complessivo dei progetti di più di 12 miliardi di euro, pari a sei volte l’ammontare disponibile;
- 109 le proposte progettuali selezionate per l’accesso ai 150 milioni di euro dedicati ai nuovi impianti per il riciclo della plastica[1].
[1] In particolare, sulle domande presentate sull’oggetto, 45 provengono dal meridione, 27 dal Centro e 37 dal Nord (il 35%).
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