In tempi recenti si è parlato di una bozza di Decreto-legge, che il Governo andrebbe a varare al fine agevolare l’implementazione delle misure previste dal PNRR, tra cui vengono comprese prescrizioni che riguarderebbero il permitting ambientale. Si inserisce nel dibattito anche Roberto Cingolani.
La bozza di DL
Il Governo vuole rendere effettiva la transizione ecologica, e per farlo è disposto a semplificare ulteriormente le procedure amministrative riguardanti il rilascio delle autorizzazioni e delle valutazioni ambientale inerenti i progetti previsti dal PNRR: è questa una delle piu’ significative novità riguardanti le “disposizioni urgenti in materia di transizione ecologica”, lo schema di Decreto Legge in predisposizione da parte dell’Esecutivo italiano.
Le novità in cantiere
Viene previsto, al fine di velocizzare le procedure di valutazione ambientale relative ai progetti inclusi nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, l’abrogazione della definizione di “condizione ambientale del provvedimento di verifica di assoggettabilità a VIA” (che consiste nella applicazione di una prescrizione vincolante, se richiesta dal proponente, relativa alle caratteristiche del progetto ovvero alle misure previste per evitare o prevenire impatti ambientali significativi e negativi, eventualmente associata al provvedimento negativo di verifica di assoggettabilità a VIA) (articolo 1 della bozza, recante “Misure di accelerazione dei procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale”).
Le dichiarazioni di Roberto Cingolani
In merito alle semplificazioni procedurali che dovrebbero agevolare la procedura di VIA, Roberto Cingolani chiarisce da un lato che non è intenzione del Dicastero da lui diretto di eliminarla.
D’altro canto, precisa: “che la VIA abbia tempi certi e soprattutto vorrei una commissione che sia fatta da gente che lavora 7 giorni su 7”, a seguito di un Audizione, realizzata presso la commissione Ecomafie, a riguardo delle semplificazioni e del decreto che presto dovrebbe esser pronto. Proseguendo nel suo intervento, il Ministero della Transizione Ecologica ha precisato anche “Che la Via duri in media mille giorni non è accettabile – osserva – così come non accettabile che ci siano i furbi”.
Inoltre, a riguardo dei lavori svolti dalla “nuova commissione Via” afferma che “sta lavorando in modo efficace” ma i tempi sono ancora troppo lunghi per il Piano nazionale di ripresa e resilienza; la nuova commissione “sta facendo un buon lavoro”, però “dobbiamo capire come potenziarla”.
Per ottenere un’accelerazione del processo di autorizzazione “possiamo usare la commissione PNIEC che già c’è, e lavora con persone a tempo pieno”; oppure “come viene proposto da qualcuno creare una sottocommissione Via arricchendola di persone” per aumentare di 10 volte la velocità e l’efficacia del lavoro.
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