Con una audizione presso le Commissioni riunite Ambiente ed Attività produttive di Camera e Senato, rese note le le linee programmatiche del suo dicastero e per anticipare alcune informazioni rispetto al PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza).
I temi dell’audizione
Con un Audizione del 16 Marzo 2021, il Ministro per la Transizione Ecologica (MITE), Roberto Cingolani ha evidenziato le linee programmatiche del suo dicastero, occasione nella quale ha anticipato alcune informazioni rispetto al PNRR, su cui interverrà specificamente nel corso di una audizione ad hoc in programma per questo pomeriggio.
Il MITE ha evidenziato come i condizionamenti dovuto all’emergenza sanitaria rendano necessario il rafforzamento delle tecnologie utili allo sviluppo di un ambizioso programma per la transizione ecologica.
Cingolani ha colto l’occasione per evidenziare ai Commissari a riguardo della riorganizzazione delle competenze del MITE, così come stabilita dal Decreto Legge n. 22 relativa al riordino delle attribuzioni ai ministeri, attualmente in discussione presso la Camera dei deputati, che ha portato proprio alla creazione del Ministero da questo preceduto.
Il MITE si occuperà di protezione ambientale
L’istituzione del MITE e del Comitato interministeriale per la transizione ecologica (CITE) rappresentano una tappa fondamentale nel percorso per la tutela dell’ambiente e nel percorso degli interventi a favore della transizione ecologica, grazie all’integrazione delle tradizionali competenze del dicastero con quelle volte allo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili e sostenibili. La nuova missione del Ministero, ha chiarito Cingolani, rimane quella di una missione che integra e permea gli aspetti di protezione ambientale nella prospettiva dello sviluppo sostenibile e della transizione ecologica.
Le linee strategiche del MITE
Alla luce di tale riorganizzazione, l’azione dei Ministero si concentrerà su tre focus distinti:
- la tutela della natura del territorio e del mare;
- la transizione ecologica vera e propria
- l’interdipendenza della sfida climatica ed energetica.
Le valutazioni sulla struttura del MITE
La struttura del Ministero dovrà quindi esprimere la complementarietà e l’interconnessione tra i temi della tutela ambientale, dell’energia, della salvaguardia del clima e dello sviluppo sostenibile. Per tale motivo, sarà ripensata profondamente l’organizzazione dell’amministrazione, che ha acquisito le due direzioni generali in tema di energia facenti capo al Mise:
- la direzione per l’approvvigionamento, l’efficienza e la competitività energetica;
- la direzione generale per le infrastrutture e la sicurezza dei sistemi energetici e geominerari.
Il Ministro ha quindi richiamato le nuove competenze assegnate al MITE, che assicurerà l’adempimento della sua missione mediante tre dipartimenti: il dipartimento per il personale, la natura, il territorio e il Mediterraneo; il dipartimento per la transizione ecologica e gli acquisti verdi ed il dipartimento per l’energia e il clima nel quale confluiscono le direzioni generali di precedente competenza del Mise, oltre alla direzione generale per il clima, l’energia e l’aria dell’ex MATTM. Con riferimento al CITE, invece, ha ricordato come questo dovrà approvare entro tre mesi il Piano per la transizione ecologica con il quale si individuano le azioni, le misure e le fonti di finanziamento, il relativo cronoprogramma e le amministrazioni competenti all’attuazione delle singole misure. Il Cite approverà inoltre le proposte per la rimodulazione dei sussidi ambientalmente dannosi.
Le valutazioni sul permitting ambientale
Il Ministro si è, poi, soffermato sulla transizione burocratica, il c.d. permitting, ossia le procedure che portano al rilascio del permesso di qualunque azione. I tempi che intercorrono tra la richiesta di valutazione ambientale di un investimento ed il rilascio dei titoli necessari appaiono oggi molto lunghi. La Commissione VIA VAS ha gestito efficacemente il flusso delle istruttorie, ma occorre smaltire l’arretrato accumulatosi in precedenza. Per rafforzare l’attività della Commissione ed accelerare i tempi per il rilascio delle autorizzazioni, vanno individuati dei correttivi ispirati alle migliori pratiche internazionali. Si tratta di inefficienze patologiche che devono essere superate nell’attuazione dei progetti del PNRR. A tal fine, sono state già avviate interlocuzioni con il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità per individuare delle proposte da sottoporre al vaglio parlamentare al fine di rendere le procedure più spedite, e con il Ministero della cultura per realizzare un sistema di permitting che offra procedure, tempi e soluzioni certe sull’intero territorio nazionale e che si attenga a parametri oggettivi nella valutazione dell’impatto degli impianti di energie rinnovabili, anche, per esempio, nelle aree a vocazione agricola non sottoposte a vincolo.
L’importanza del “public debate”
Il Ministro Cingolani ha poi sottolineato l’importanza del dibattito pubblico come strumento in grado di favorire la velocizzazione degli iter realizzativi. Il Ministro ha quindi evidenziato l’esigenza di incentivare l’utilizzo di tale strumento, assicurando l’informazione, il confronto e la composizione degli interessi. In questa logica, il Dicastero rafforzerà ed incentiverà la realizzazione delle consultazioni pubblica secondo principi di imparzialità, inclusione, trasparenza, tempestività del riscontro delle decisioni assunte, in quanto tali strumenti rappresentano un efficace mezzo di risoluzione preventiva dei conflitti e favoriscono una più celere azione amministrativa.
Cingolani ha quindi rimarcato la necessità per il Paese di disporre di un sistema di procedure autorizzative che elevi drasticamente i risultati realizzativi dei progetti di intervento pubblico e incentivi e semplifichi l’intervento e il partenariato privato. A tale proposito ha richiamato l’efficienza del “modello Genova”.
Il Ministro ha poi ribadito l’importanza dell’interlocuzione con Parlamento e con le Commissioni di merito. L’azione del Ministero sarà infatti improntata al confronto e al dialogo con tali Istituzioni, che sarà valorizzato per garantire la circolazione delle informazioni ed una tempestiva risposta agli atti di sindacato ispettivo. In quest’ottica di comunicazione circolare, è interesse del Dicastero acquisire le istruttorie che le Commissioni hanno svolto e svolgeranno sugli specifici temi di competenza e, in particolare, sui disegni di legge all’esame.
Le prossime iniziative del MITE
Il Ministro ha poi brevemente illustrato le principali iniziative del Ministero, ribadendo la necessità di potenziare la struttura sotto il profilo delle risorse umane e delle dotazioni tecnologiche, dando avvio ad un corposo piano di digitalizzazione integrato.
Nell’ambito delle attività finalizzate alla tutela del patrimonio naturalistico, il Dicastero proseguirà gli interventi finalizzati alla mitigazione dell’adattamento ai cambiamenti climatici nei parchi nazionali, la definizione della strategia nazionale per la biodiversità 2030 e il rafforzamento delle rete delle aree protette anche con nuovi processi di digitalizzazione. Il Ministero punterà a rafforzare il processo di digitalizzazione per migliorare la prevenzione e la sicurezza del territorio, integrando tutte le tecnologie disponibili al fine di rendere l’Italia una nazione sicura e smart.
Il rapporto con il piano europeo per l’economia circolare
Nel contesto del Piano d’azione europeo per l’economia circolare, il Ministero – attraverso l’interlocuzione con gli enti territoriali e la costante consultazione degli operatori pubblici e privati e delle associazioni di categoria – intende mettere a punto gli strumenti tecnici e amministrativi per garantire il sostegno e lo sviluppo di filiere produttive coerenti, secondo un’impostazione di circolarità economica.
In tale contesto il Ministero:
- monitorerà l’implementazione dei Dlgs di recepimento del pacchetto sull’economia circolare;
- definirà il Piano d’azione nazionale per la sostenibilità ambientale con l’obiettivo di massimizzare la diffusione del Green Public Procurement;
- perfezionerà gli strumenti di supporto allo sviluppo di filiere “circolari”, attraverso l’adozione di Criteri Ambientali Minimi per i nuovi settori merceologici;
- completerà la stesura dei decreti sull’end of waste;
- aggiornerà il Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti e revisionerà il registro della tracciabilità dei rifiuti.
Le strategie per lo sviluppo sostenibile
Per quanto attiene alle Strategie per lo sviluppo sostenibile e la fiscalità ambientale, il Ministero contribuirà all’attuazione dell’Agenda 2030 e dei programmi ambientali in ambito ONU e Unione europea, finalizzando il processo di revisione triennale della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile. Verrà inoltre definito il PiTESAI (Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee) entro il prossimo 30 settembre, individuando tra l’altro un quadro definito di riferimento delle aree ove è consentito lo svolgimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sul territorio nazionale.
L’attuazione del PNIEC: il contributo del MITE
Con riferimento al PNIEC, ha ricordato l’impegno del Ministero per l’attuazione di tale Piano e della Strategia nazionale di lungo termine, nella promozione della mobilità sostenibile, nell’attuazione del programma nazionale dell’inquinamento atmosferico e, in generale, nel potenziamento della strategia nazionale della qualità dell’aria, nel rispetto degli impegni internazionali sul clima.
Gli altri punti dell’intervento
Il Ministro ha poi richiamato l’importanza del tema delle valutazioni e autorizzazioni ambientali nella questione relativa allo stabilimento siderurgico ex ILVA di Taranto, mentre sul versante delle bonifiche ha asserito come l’azione del dicastero punti a renderle uno strumento di tutela ambientale e sanitaria.
Il Ministro ha ricordato l’importanza dei temi ambientali nell’ambito della presidenza del G20 ed il partenariato con il Regno Unito per la COP 26 sul clima, che pongono l’Italia in un ruolo di grande rilevanza internazionale sui terreni climatico ed ambientale. Infine, a livello europeo ha ricordato l’impegno del Governo nel negoziato sulla c.d. legga europea sul clima.
Con particolare riferimento ai mercati energetici, il Ministro ha affermato che si procederà al recepimento della Direttiva 944/2019 e del Regolamento 943/2019 sull’integrazione del mercato elettrico europeo; all’attuazione dei meccanismi di remunerazione della capacità di produzione di energia elettrica (capacity market); allo sviluppo di sistemi di accumulo (pompaggi); agli sgravi sugli oneri generali di sistema che gravano sulle imprese a forte consumo di gas; al superamento del regime dei prezzi regolati di energia elettrica e gas; alla redazione dell’elenco dei venditori di energia elettrica e dell’elenco dei venditori di gas.
Per quanto riguarda le Energie Rinnovabili, ha ribadito l’importanza di definire l’atteso decreto cd. FER2 e di estendere la durata temporale del cosiddetto FER1, al fine di consentire nuove procedure di asta o registro anche dopo settembre 2021. Ha inoltre ricordato che sono attesi il decreto interministeriale per incentivare gli impianti a biogas entrati in esercizio prima del 2007 che non godono di altri incentivi pubblici sulla produzione di energia e il decreto che modifica la disciplina dei controlli e delle sanzioni in materia di incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili di competenza del Gestore dei Servizi Energetici – GSE SpA. Sarà inoltre recepita la direttiva (UE) 2018/2001 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili (RED II) e sulla individuazione delle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti a energia rinnovabili. Nell’ambito delle questioni connesse al recupero di efficienza energetica, ha affermato la necessità di concludere l’iter di approvazione del decreto che definisce gli obiettivi del meccanismo dei Certificati bianchi nel periodo 2021-2024.
Sul versante della mobilità sostenibile, saranno promosse le energie rinnovabili nel settore dei trasporti con l’attuazione del Piano di azione per la mobilità sostenibile, previsto nel recepimento della cd. direttiva DAFI, mentre nei prossimi mesi si dovrà anche dare attuazione alle norme del DL Semplificazioni sullo stanziamento di 90 milioni di euro per il finanziamento di infrastrutture di ricarica elettrica per forniture di imprese, il cui decreto attuativo è in corso di redazione.
Il Ministero intende, altresì, contribuire al miglioramento della sicurezza e sostenibilità delle attività geominerarie, dando priorità agli interventi che rafforzino la sostenibilità ambientale e la sicurezza dei lavoratori nelle attività in terraferma e in mare, confrontandosi con gli stakeholder e individuando le soluzioni realizzative più coerenti con gli indirizzi energetici nazionali. Tra questi il Ministro ha richiamato l’importanza dell’idrogeno, individuato come una tra le tecnologie abilitanti per la progressiva decarbonizzazione del modello energetico europeo.
In conclusione, il Ministro ha richiamato l’importanza della resilienza del sistema elettrico, misurata in termini di sicurezza e adeguatezza della rete ed ha affermato che predisporrà il Piano di preparazione ai rischi nel settore dell’energia elettrica, in attuazione del Regolamento (UE) 2019/941 sulla preparazione ai rischi nel settore dell’energia elettrica, che stabilisce un quadro comune di norme sulle modalità di prevenzione, preparazione e gestione delle crisi dell’energia elettrica.
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