Con un Decreto il Ministero dello Sviluppo Economico istituito il regime di aiuto per il sostegno, nell’intero territorio nazionale, di investimenti innovativi e sostenibili proposti da micro, piccole e medie imprese.
Le basi normative
Con un Decreto il Ministero dello Sviluppo Economico istituito il regime di aiuto per il sostegno, nell’intero territorio nazionale, di investimenti innovativi e sostenibili proposti da micro, piccole e medie imprese.
Le basi normative
Lo scorso 2 aprile è stato pubblicato in gazzetta ufficiale della repubblica italiana (GURI) un importante decreto a firma Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) (Decreto 10 febbraio 2022, recante “Istituzione di un regime di aiuto per il sostegno, nell’intero territorio nazionale, di investimenti innovativi e sostenibili proposti da micro, piccole e medie imprese, volti a favorire, in particolare, la trasformazione tecnologica e digitale, la transizione verso il paradigma dell’economia circolare e la sostenibilità energetica”).
Rimane nelle prerogative del Dicastero (art. 1, c. 845, L. n. 296/2006) la facoltà di istituire, con proprio decreto, specifici regimi di aiuto in conformità alla normativa comunitaria.
Alla luce dell’esigenza di istituire un apposito regime di aiuto, volto a favorire nuovi investimenti innovativi e sostenibili delle imprese, al fine di superare la contrazione indotta dalla crisi pandemica e di orientare la ripresa degli investimenti verso ambiti strategici per la competitività e la crescita sostenibile del sistema imprenditoriale, quali la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa, la transizione del tessuto economico verso il paradigma dell’economia circolare e l’efficienza energetica nei processi produttivi, il MISE ha rilasciato l’atto in parola.
Ambito applicativo
Il decreto disciplina le condizioni e le modalità per la concessione e l’erogazione di agevolazioni in favore di programmi di investimento proposti da PMI conformi ai vigenti principi di tutela ambientale e ad elevato contenuto tecnologico, coerente con il piano Transizione 4.0.
In particolare, viene assegnata priorità a quelli in grado di offrire un particolare contributo agli obiettivi di sostenibilità definiti dall’Unione europea e per quelli volti, in particolare, a:
- favorire la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare;
- migliorare la sostenibilità energetica dell’impresa;
Nel dettaglio i programmi di investimento devono essere finalizzati allo svolgimento delle:
- attività manifatturiere (sezione C della Classificazione Ateco 2007, esclusi i settori siderurgico, del carbone, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e della produzione e distribuzione di energia);
- attività di servizi alle imprese tra cui rientrano la raccolta di rifiuti industriali e commerciali, il recupero di materiali di origine industriale e commerciale, la raccolta e depurazione delle acque di scarico di origine industriale.
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