Rilasciato da COREPLA il rapporto di sostenibilità riferito all’anno 2021. Se i rifiuti di imballaggio in plastica avviati a raccolta sono in aumento del 3% rispetto al 2020, pesano sul risultato raggiunto i materiali conferiti per errore, pari al 9.5%. Vediamo come funziona il sistema della raccolta degli imballaggi in plastica in Italia, e quali sono le principali evidenze del documento.
Che cos’è il rapporto di sostenibilità
Si tratta dell’occasione di raccontare l’attività svolta dal Consorzio, in relazione ai vari obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall’Agenda Onu 2030 e manifesta l’intenzione di coinvolgere sempre di più i propri stakeholder in particolare i consorziati e tutta la filiera – su queste tematiche.
Che cos’è la plastica
“Plastica” è un termine comunemente usato per descrivere un vasto assortimento di materiali sintetici o semi-sintetici di varie tipologie e differenti proprietà.
Questi vengono utilizzati in un’ampia e crescente gamma di applicazioni, tra cui il settore degli imballaggi, che risulta lo sbocco di gran lunga più importante dei polimeri termoplastici.
Secondo il principio della responsabilità estesa del produttore, spetta a produttori e utilizzatori il compito di provvedere ad una corretta ed efficace gestione ambientale degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio generati dal consumo dei propri prodotti, nel rispetto del principio “chi inquina paga”.
Il sistema della raccolta dei rifiuti di imballaggio in plastica in Italia
I principali operatori
Nel nostro Paese la gestione dei rifiuti di imballaggio in plastica è affidata a diversi soggetti:
- Sistema CONAI – COREPLA[1];
- Sistemi autonomi: la legge prevede per i produttori di imballaggio, come alternativa all’adesione ai Consorzio Nazionale, la possibilità di “organizzare autonomamente la gestione dei propri rifiuti di imballaggio su tutto il territorio nazionale” oppure di mettere in atto “un sistema di restituzione dei propri imballaggi”.
I sistemi autonomi ad oggi esistenti
Ad oggi i sistemi autonomi che fanno capo alla filiera del recupero degli imballaggi in plastica sono:
- P.A.R.I., sistema autonomo sviluppato da Aliplast S.p.A. per la gestione dei propri rifiuti di imballaggi flessibili in PE, ascrivibili al circuito Commerciale e Industriale;
- CO.N.I.P., sistema che si occupa di organizzare, garantire e promuovere la raccolta e il riciclaggio di casse e di pallet in plastica dei propri consorziati a fine ciclo vita;
- CORIPET, sistema riguardante la gestione degli imballaggi in PET per liquidi alimentari.
- Operatori indipendenti che si occupano operando con fini di lucro, principalmente di flussi di imballaggi commerciali e industriali che trovano valorizzazione a mercato per l’avvio a riciclo.
Il COREPLA
Il Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica, è un consorzio
plastica e materiali di imballaggio in plastica immessi sul territorio nazionale.
Costituito nel 1997 a seguito del recepimento della Direttiva 94/62 CE, opera nell’ambito del sistema di gestione dei rifiuti di imballaggio coordinato da CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi).
Il Consorzio, avente personalità giuridica di diritto privato, non ha fini di lucro e la sua attività è conformata ai principi generali contenuti nella Parte IV del D. Lgs. 152/2006, Titolo II, in particolare ai principi di efficacia, efficienza, economicità, trasparenza e di libera concorrenza.
I dati
Come sono stati ricavati i dati
il Consorzio ha scelto di misurare le proprie performance utilizzando come metrica quella del contributo al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile definitivi nell’ambito dell’Agenda 2030 dell’ONU. Il presente Rapporto, quindi, passa in rassegna ciascuno degli SDGs definiti come prioritari per COREPLA, indicando il contributo fattivo al raggiungimento dell’obiettivo generale e di alcuni target specifici.
Allo stesso tempo, come negli anni passati, è stato confermato e approfondito l’approccio di rendicontazione ispirato ai GRI Standards (opzione core), con lo scopo di accrescere sempre di più il perimetro di rendicontazione e la qualità delle informazioni riportate. Anche quest’anno, quindi, è stata aggiornata l’analisi di materialità che ha permesso di individuare le tematiche della sostenibilità rilevanti per il Consorzio e i suoi stakeholder. Gli sforzi di rendicontazione sono stati focalizzati su questi temi materiali, selezionando e ampliando – ove possibile – il numero di informative GRI coperte.
Il periodo di riferimento del Rapporto di Sostenibilità 2021 è – ove possibile – il triennio 2019-2021. Il Consorzio, infatti, ha ritenuto opportuno mantenere un orizzonte di rendicontazione pluriennale, seppur vada tenuto presente che gli eventi occorsi negli ultimi due anni – sia internamente che esternamente all’organizzazione – hanno inciso sensibilmente sulla comparabilità dei dati.
Avvio a raccolta
I dati 2021 narrano di un avvio a riciclo, da parte di COREPLA, di un quantitativo pari a 722.218 di tonnellate di rifiuti di imballaggi in plastica (+ 10% rispetto al 2020).
Nel corso del 2021, COREPLA ha avviato a riciclo 722.218 t di rifiuti di imballaggi in plastica, con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente.
La maggior parte proviene dalla raccolta differenziata urbana (684.615 t), mentre una quota minore consiste in flussi provenienti da Commercio & Industria, raccolti attraverso piattaforme dedicate (37.603 t), confermando così la priorità di intervento consortile laddove il mercato, da solo, non garantirebbe risultati a riciclo.
Recupero energetico: il plasmix
In tema di recupero energetico, circa i flussi di imballaggi gestiti dal Consorzio, il 27% viene valorizzato secondo questa modalità: in particolare 314.964 tonnellate di imballaggi sono stati interessati sotto forma di energia e calore.
Si tratta del cosiddetto “plasmix”, imballaggi derivanti dalla selezione meccanica della raccolta differenziata che per via della loro eterogeneità e delle condizioni in cui si presentano non risultano riciclabili con le tecnologie ad oggi disponibili.
La crescita del riciclo COREPLA è frutto di un continuo orientamento alla diversificazione produttiva, al miglioramento della partnership con i riciclatori, al potenziamento del mercato estero (intra-europeo), alla ricerca di nuovi clienti su mercati finora inesplorati e allo sviluppo di modelli innovativi di riciclo.
Attraverso il recupero energetico, inoltre, è stato possibile rivalorizzare, sotto forma di energia e calore, 314.964 t di imballaggi.
Si tratta del cosiddetto “PLASMIX”, imballaggi derivanti dalla selezione meccanica della raccolta differenziata che per via della loro eterogeneità e delle condizioni in cui si presentano non risultano riciclabili con le tecnologie ad oggi disponibili. Tuttavia, dato il loro potere calorifico inferiore “PCI” compreso tra 18 e 25 MJ/kg, caratteristica analoga ai combustibili fossili tradizionali, risultano ottimali nei processi di combustione e co-combustione. Il Consorzio si fa carico anche della “frazione estranea” contenuta nella raccolta urbana dedicata agli imballaggi in plastica, ovvero di tutto ciò che è stato conferito erroneamente nella raccolta differenziata.
Poiché solo in parte può essere avviato a recupero energetico, per la restante parte è necessario il ricorso allo smaltimento in discarica.
Da quanto appena illustrato risulta che il recupero complessivo, inteso come recupero di materia e di energia, degli imballaggi gestiti direttamente da COREPLA, ha raggiunto le 1.037.182 t, in crescita rispetto al 2020
(+0,4%), soprattutto grazie alla spinta data dal riciclo.
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[1] il D. Lgs. 22/97 ha attribuito al Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI) il compito di assicurare il raggiungimento degli obiettivi di riciclo e recupero degli imballaggi sull’intero territorio nazionale e, al contempo, di garantire l’attuazione di mirate politiche di gestione, comprese quelle di prevenzione attraverso l’eco-innovazione. Il Sistema CONAI/Consorzi di filiera garantisce il rispetto del principio della responsabilità estesa del produttore, ripartendo tra produttori e utilizzatori il Contributo Ambientale CONAI (CAC). Aderendo a CONAI, il produttore/utilizzatore è tenuto a versare il CAC, differenziato per tipologia di imballaggio immesso sul mercato. CONAI ne trattiene una minima parte per lo svolgimento delle proprie funzioni, mentre una parte rilevante viene trasferita ai Consorzi di filiera i quali, a loro volta, nel rispetto di quanto previsto dall’Accordo quadro ANCI-CONAI, riconoscono ai Comuni (o soggetti da questi delegati) convenzionati i corrispettivi economici per la copertura dei maggiori oneri derivanti dalla raccolta differenziata degli imballaggi. Il Consorzio di filiera COREPLA si occupa dei flussi di imballaggi in plastica provenienti dalla raccolta differenziata gestita nell’ambito delle convenzioni ANCI-CONAI sottoscritte con Comuni/gestori delle raccolte a livello locale e, in misura minore, dei flussi provenienti da superficie privata, quindi relativi a rifiuti tipicamente commerciali e industriali, a fronte di specifici accordi/convenzioni stipulati da COREPLA.
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