Importanti novità dall’Unione europea. Consiglio e Parlamento hanno raggiunto un accordo politico provvisorio che introduce nella legislazione l’obiettivo della neutralità climatica dell’UE per il 2050 e un obiettivo collettivo di riduzione delle emissioni nette di gas a effetto serra (emissioni al netto degli assorbimenti) pari ad almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Che cos’è la Legge Europea sul clima
Il provvedimento è stato ribattezzato come “legge delle leggi”, poiché fissa il quadro della legislazione dell’UE in materia di clima per i prossimi 30 anni.
La Comunità europea, sulla scia del Green new Deal, rilasciato nel Dicembre del 2019, ha piu’ volte dimostrato la sua forte volontà nel perseguire l’obiettivo indicato in esso, ovvero il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050.
Con l’accordo viene inviato, secondo le dichiarazioni fornite dalle parti che hanno raggiunto l’accordo, un segnale forte al mondo, proprio a ridosso del vertice dei leader sul clima del 22 aprile, spianando la strada alla Commissione per proporre il suo pacchetto per il clima “Fit for 55” a giugno 2021
Contesto
Ripercorriamo brevemente le tappe che hanno preceduto l’accordo.
Come sopra evidenziato, nelle conclusioni del 12 dicembre 2019 il Consiglio europeo ha approvato l’obiettivo di realizzare un’UE a impatto climatico zero entro il 2050, in linea con gli obiettivi dell’accordo di Parigi, pur riconoscendo la necessità di predisporre un quadro favorevole che vada a beneficio di tutti gli Stati membri e comprenda strumenti, incentivi, sostegno e investimenti adeguati per assicurare una transizione efficiente in termini di costi, giusta, socialmente equilibrata ed equa, tenendo conto delle diverse situazioni nazionali in termini di punti di partenza.
Il 4 marzo 2020 la Commissione europea ha adottato la proposta di legge europea sul clima, che costituisce una parte importante del Green Deal europeo. Il 17 settembre 2020 ha adottato una proposta che modifica la proposta iniziale per includere un obiettivo UE riveduto di riduzione delle emissioni di almeno il 55% entro il 2030. La Commissione ha pubblicato inoltre una comunicazione sul piano per l’obiettivo climatico 2030, accompagnata da una valutazione d’impatto globale.
Il 10 e l’11 dicembre il Consiglio europeo ha approvato, nelle sue conclusioni, un obiettivo UE vincolante di riduzione interna netta delle emissioni di gas a effetto serra pari ad almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Il 17 dicembre 2020 il Consiglio ha adottato un orientamento generale, dopodiché il Consiglio e il Parlamento hanno avviato una serie di triloghi al fine di giungere a un accordo sul testo definitivo.
Le priorità espresse nell’accordo
I negoziatori hanno stabilite delle priorità con l’accordo.
Innanzitutto si renderà necessario dare priorità alle riduzioni delle emissioni rispetto agli assorbimenti: infatti, per dare luogo alla prevenzione e riduzione delle emissioni entro l’anno 2030 verrà introdotto un limite di 225 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente al contributo degli assorbimenti all’obiettivo netto, ed anche il livello di assorbimento del carbonio.
Tra gli altri elementi dell’accordo provvisorio:
- istituzione di un Comitato scientifico consultivo europeo sui cambiamenti climatici costituito da 15 esperti scientifici ad alto livello di cittadinanza diversa, con un massimo di due per Stato membro, per un mandato di quattro anni, con il compito di fornire, tra le altre cose, attività di consulenza scientifica e riferire in merito alle misure dell’UE, agli obiettivi climatici e ai bilanci indicativi per i gas a effetto serra e alla loro coerenza con la legge europea sul clima e gli impegni internazionali dell’UE nel quadro dell’accordo di Parigi;
- eventuale proposta, da parte della Commissione UE, di un obiettivo climatico intermedio per il 2040, al più tardi entro sei mesi dal primo bilancio globale effettuato nel quadro dell’accordo di Parigi.
- pubblicazione di una previsione di bilancio indicativo dell’Unione per i gas a effetto serra per il periodo 2030-2050, unitamente alla metodologia sottostante utilizzata (il bilancio è definito come il volume totale indicativo delle emissioni nette di gas a effetto serra (espresso in CO₂ equivalente e comprensivo di informazioni separate sulle emissioni e sugli assorbimenti) che si prevede saranno emesse nel periodo in questione senza compromettere gli impegni assunti dall’Unione nel quadro dell’accordo di Parigi).
I negoziatori hanno inoltre convenuto che la Commissione dialogherà con i comparti economici che sceglieranno, su base volontaria, di elaborare tabelle di marcia indicative per il conseguimento dell’obiettivo della neutralità climatica dell’Unione per il 2050. La Commissione monitorerà l’elaborazione di tali tabelle di marcia, agevolerà il dialogo a livello dell’UE e condividerà le migliori pratiche tra i pertinenti portatori di interessi.
L’accordo provvisorio fissa, inoltre, un obiettivo indicativo in base al quale l’UE dovrà adoperarsi per raggiungere emissioni negative dopo il 2050.
Le prossime fasi
L’accordo politico provvisorio dovrà essere approvato dal Consiglio e dal Parlamento, prima di passare alle fasi formali della procedura di adozione,
L’accordo provvisorio è stato raggiunto dalla presidenza portoghese del Consiglio e dai rappresentanti del Parlamento europeo, sulla base dei mandati conferiti dalle rispettive istituzioni.
Advertising
Book
E’ in libreria e sullo shop-on line di Amazon, il mio nuovo volume dedicato alle “Procedure Autorizzative Ambientali”, dopo gli effetti del DL Semplificazioni del Luglio 2020. Per acquistare la tua copia, clicca qui!
Consulenza 231 + Formazione
Eroghiamo corsi da remoto sui temi dei rifiuti e delle bonifiche.
Eroghiamo consulenza sulla predisposizione dei Modelli Organizzativi e Gestionali 231 e gestione dell’organismo di vigilanza.
Chiedi informazioni:
- chiama il : + 39 328 767 0207
- scrivi a: relazioniesterne@stefanosassone.it .