E’ avvenuto in Svizzera qualche giorno fa: il Paese, tra i piu’ ricchi del territorio europeo, sta proseguendo nel processo di chiusura degli impianti di produzione di energia alimentati con il nucleare. Si proseguirà, nei prossimi mesi con altri tre siti.
Pochi secondi per chiudere un epoca
Funzionava da 47 anni ed in soli tre secondi è stata abbattuta. Un brevissimo lasso di tempo per chiudere definitivamente la storia di una delle piu’ “antiche” centrali nucleari della ricca Svizzera, localizzata a Mühleberg, poco lontano dal centro di Berna.
Una chiusura con il botto
In prossimità della fine dell’anno, un impianto con la produzione di 2605 GWh ha chiuso i battenti a seguito di un referendum popolare che, nel 2017 ha sancito che la Svizzera doveva, progressivamente terminato la produzione di energia nucleare per promuovere le energie rinnovabili.
Spegnere un impianto per la produzione nucleare, però, è faccenda diversa dallo smantellarla, cosa che è invece assai più complessa e complicata che schiacciare un pulsante. Lo smantellamento dell’impianto inizierà all’inizio del 2020 e dovrebbe richiedere più di dieci anni.
Quella di Mühleberg è la seconda delle 5 centrali svizzere a essere chiusa. Le prossime tre verranno dismesse alla fine del loro normale ciclo di vita e non saranno sostituite da nuovi impianti.