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PNRR: la UE esprime valutazione preliminare positiva nei confronti dell’Italia

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Con un Decreto direttoriale, il Dicastero ha sboccato le risorse, previste dal Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR), relative al ripristino dei c.d. “siti orfani”, mediante la realizzazione di un Piano d’Azione programmato dal Governo nel 2021. I profili dell’iniziativa.

Il Piano

Il Piano mira a ripristinare lo stato precedente dei luoghi interessati, per consentire la maggiore tutela delle popolazioni interessante, ovvero residenti in prossimità di queste aree, e, nel contempo, evitare che la contaminazione possa ulteriormente allargarsi al territorio circostante. L’importo delle risorse, tratte dal PNRR, mediante DM Ambiente dello scorso 4 agosto, è pari a 500 milioni di euro, e consistono in fondi erogati a favore di Regioni e Province autonome.

Cosa sono i siti orfani

Si tratta dei “quei siti contaminati che non siano stati bonificati dai responsabili o dai proprietari dei terreni, perché sconosciuti o inadempienti”, con particolare riferimento ad ex discariche, ex inceneritori, fabbriche o cave minerarie dismesse, mattatoi, raffinerie petrolifere, ovvero luoghi dannosi per l’uomo e per l’ambiente, secondo la definizione fornita dal Ministero della Transizione Ecologica.

Si tratta, in definitiva, di luoghi potenzialmente contaminati per i quali il responsabile dell’inquinamento non è individuabile o individuato o se è individuato non ha provveduto agli adempimenti previsti per la bonifica ai sensi del TUA (D.Lgs. n. 152/2006, Testo Unico Ambientale).

Il contenuto dell’art. 17

Nel 2021 il Governo (con DL n. 152, art. 17) aveva previsto l’adozione di un apposito  Piano d’azione per la riqualificazione dei siti orfani al fine  di  ridurre l’occupazione  del  terreno  e  migliorare  il  risanamento   urbano.

Ciò era inserito nelle previsioni  indicate   nella   Misura   M2C4   – investimento 3.4 del Piano nazionale di ripresa e resilienza, a cura del Ministro della transizione  ecologica,  secondo un’intesa raggiunta in sede di Conferenza unificata di cui  all’articolo  8  del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281,

Il MITE aveva precedentemente stabilito:

  • da un lato l’elenco[1] dei suddetti;
  • dall’altro i criteri di ammissibilità[2],

Con un ulteriore intervento il MITE (DM Ambiente 4 agosto 2022) ha stabilito la ripartizione tra Regioni e Province autonome relativi ai fondi del PNRR stanziati nell’ambito della Missione 2, Componente 4, Investimento 3.4, dedicati ai siti orfani oggetto di intervento e concertati con gli Enti territoriali[3].


[1] Individuati con Decreto Direttoriale Mite 22 novembre 2021, n. 222.

[2] Individuati con Decreto Direttoriale Mite 23 febbraio 2022, n. 15.

[3] Ai fini del Piano d’azione si  applicano  le definizioni, l’ambito di applicazione e  i  criteri  di  assegnazione delle risorse previsti dalle disposizioni di attuazione previste dalla normativa (v. art. 1, c. 800, L. n. 145/2018, Legge di bilancio 2019).

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