L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e il Consiglio Nazionale del Notariato hanno redatto il ‘Vademecum per le società in house nel nuovo Codice degli appalti e nel Testo unico delle società pubbliche’. La finalità è quella di supportare i notai nella predisposizione degli statuti o di altri atti che disciplinano le società in house.
Il contenuto del protocollo di intesa
Esso nasce in seguito ad un protocollo stipulato tra le parti. Il Vademecum è frutto, tra l’altro, delle seguenti premesse, iscritte proprio all’interno di questo:
- l’istituzione di ANAC è finalizzata, tra le altre cose, a garantire adeguati livelli di pubblicità e trasparenza nei contratti pubblici, l’elenco delle amministrazioni aggiudicatrici e degli enti aggiudicatori che operano mediante affidamenti diretti nei confronti di proprie società in house;
- il Consiglio dell’ANAC[1] ha approvato le Linee Guida n. 7 per l’iscrizione nell’Elenco delle amministrazioni aggiudicatrici e degli enti aggiudicatori che operano mediante affidamenti diretti nei confronti di proprie società in house (il suddetto elenco[2] è divenuto operativo a partire dal 15 gennaio 2018, ed in seguito all’operatività dell’elenco sono pervenute, da parte delle amministrazioni interessate, numerose richieste di iscrizione e che dalle istruttorie condotte dall’ANAC risultano spesso carenze relativamente agli elementi caratterizzanti le società in house).
Il Vademecum
Il documento, si legge in premessa, viene predisposto per coadiuvare gli operatori del settore sulle molteplici
soluzioni e possibili opzioni e/o clausole statutarie che si possono considerare in sede di redazione degli statuti delle società in house providing. Sono qui delineate le linee operative per l’esercizio del controllo analogo da parte delle amministrazioni aggiudicatrici ed alcuni spunti di riflessione per la coordinazione delle proprie società in house alle quali si partecipa assieme ad altre amministrazioni aggiudicatrici per la gestione comune dei servizi pubblici.
Tra le informazioni presenti nel Vademecum sono evidenziati i requisiti tipici delle società in house, tra i quali le clausole sulla percentuale di fatturato derivante dallo svolgimento dei compiti a esse affidati dall’ente pubblico o dagli enti pubblici soci.
Altro requisito fondamentale riguarda il capitale pubblico dell’organismo affidatario in house che non potrà mai essere inferiore al 100% del capitale sociale per tutta la durata della Società.
Nel vademecum sono indicate anche le linee operative per l’esercizio del ‘controllo analogo’ esercitato sui propri servizi da parte delle amministrazioni aggiudicatrici.
Tra le ipotesi di controllo analogo:
- il controllo sugli statuti, sul piano industriale, di sviluppo, di investimenti, sul piano occupazionale, sul budget economico e finanziario;
- il controllo orientato ad indirizzare l’attività della società in house verso il perseguimento dell’interesse pubblico;
- il controllo sulla gestione e sui risultati intermedi;
- l’esercizio di poteri ispettivi che comportano una diretta attività di vigilanza e controllo presso la sede e nei confronti dell’organo amministrativo della società in house.
[1] Mediante con Delibera n. 951/2017.
[2] Previsto dal codice dei contratti pubblici (ex art. 192 del d.lgs. 50/2016).
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