Solo il 32% della plastica è riciclata e le nuove regole Ue colpiranno appena il 6% dei polimeri inquinanti. Questa la denuncia dell’Environmental European Bureau (EEB), secondo una nota diffusa a riguardo dei processi di trattamento delle plastiche recuperate come materia.
Che cos’è EEB
L’EEB è la più grande rete di organizzazioni di cittadini ambientalisti in Europa. Attualmente è composto da oltre 170 organizzazioni membri in più di 35 paesi (tutti gli Stati membri dell’UE più alcuni paesi in via di adesione e vicini), compreso un numero crescente di reti europee e rappresenta circa 30 milioni di singoli membri e sostenitori.
La denuncia degli scienzati dell’Ente
L’Ente denuncia il mancato controllo di sicurezza di un notevole numero di polimeri secondo le prescrizioni fornite dalla Comunità Europea.
Diverse, secondo il European Environmental Bureau, le eccezioni ai controlli di sicurezza, che riguardano:
- Poliolefine, fonte di microplastiche.
- polistireni, collegati all’infiammazione polmonare nei ratti;
- poliesteri utilizzati nei tessuti, che sono fonti di microplastiche;
- poliacrilammidi utilizzati nel trattamento delle acque reflue, adesivi e imballaggi alimentari, che possono degradarsi in monomero acrilammide, una neurotossina.
A tal proposito, si evidenzia come un rapporto per la Commissione Europea sottolinea come alcune materie plastiche potrebbero avere impatti dannosi se non controllate.
Secondo la lettera degli scienziati, i regolatori dovrebbero rispettare il principio di precauzione, secondo il quale le nuove sostanze non dovrebbero essere considerate innocue, ma l’onere dovrebbe essere sui produttori per dimostrare che sono sicure.
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