Lo scorso 17 Febbaio 2021 Confindustria Cisambiente è stata ascolta dalla VII Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, nell’ambito delle Audizioni organizzate per la redazione del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR). Per l’Associazione è intervenuto, dopo il Presidente, Marcello Rosetti, ed il Direttore Generale, Lucia Leonessi, anche Stefano Sassone, in qualità di Direttore dell’Area Tecnica, soffermandosi sui temi della fiscalità agevolata e le attività di recupero che conducono alla cessazione della qualità di rifiuto. Di seguito, uno stralcio dell’intervento di Stefano Sassone.
Introdurre strumenti di Fiscalità agevolata
Economia Circolare deve fare coppia con Riciclo.
Senza dubbio il Legislatore ha tracciato una significativa linea da seguire per i prossimi anni, prevedendo, con il D.Lgs. n. 116 del 3 Settembre 2020, un articolo nel Testo Unico Ambientale, il 178-ter, che prevede la realizzazione, nel futuro, di sistemi di responsabilità estesa, aventi determinate caratteristiche (che dovranno essere univoche per tutti, come la definizione dei ruoli e delle responsabilità di tutti i pertinenti attori, l’adozione di un sistema di comunicazione delle informazioni relative ai prodotti immessi sul mercato e dei dati sulla raccolta, ecc… ), ed in affiancamento a quelli esistenti, su tutti quello degli imballaggi.
A tal proposito, rimanendo al presente, in questo settore, la piena attuazione di questo principio ha pregio di incentivare la produzione di imballaggi ecosostenibili, spingendo i Produttori degli stessi a realizzare manufatti di maggiore pregio sotto il profilo ambientale (tali, cioè, da impiegare minore quantità di materia e da consentire una loro maggiore riutilizzabilità).
Tuttavia, qualora prodotti a partire da sostanze oppure oggetti divenuti rifiuti e successivamente riciclati, sarebbe opportuno premiare chi li realizza, applicando efficacemente i principi dell’economia circolare, con meccanismi di agevolazione fiscale, quale una ridotta imposta sul valore aggiunto (IVA al 4%) dell’imballaggio, tale da consentire una crescita del mercato di questi prodotti, attraverso una equiparazione con i prodotti che, al contrario, non vengono realizzati a partire da materiale riciclato.
Ad esempio, alla luce della crisi nel settore macero, legata alle difficoltà del c.d. “China ban”, l’impiego di risorse per incentivare la produzione (ed il correlato utilizzo) di carta riciclata, oppure di campagne di sensibilizzazione utili allo scopo, potrebbe essere un’ottima soluzione alternativa allo smaltimento, costoso, e ovviamente improduttivo.
Sviluppare impianti che consentano il recupero del rifiuto come materia (“End of waste”)
Riteniamo che si debba prestare estrema attenzione al tema End of Waste: se vogliamo intraprendere un percorso virtuoso verso l’Economia Circolare, occorre realizzare un maggior numero di regolamentazioni ministeriali, relative a ciascun flusso di rifiuti.
È apprezzabile la modifica normativa operata sull’articolo 184-ter, grazie al c.d. DL “Salvacrisi”, il n. 101 del 3 settembre 2019, attuata nel novembre 2019, che autorizza, da parte delle autorità amministrative competenti, ad autorizzare il rilascio “caso-per-caso”, nei confronti del singolo impianto, ovvero dello specifico processo di recupero di un flusso di rifiuti suscettibile di essere recuperato.
Tuttavia, i tempi rimangono molto lunghi e questa disposizione non interessa le procedure di recupero sottoposte a regime semplificato. In merito al primo aspetto, abbiamo ribadito, in occasione di una precedente audizione presso la Camera dei Deputati, realizzata proprio in procinto della suddetta modifica normativa (il 30 Ottobre 2019), la necessità di contingentare i tempi tecnici relativi ai vari passaggi utili a completare l’iter amministrativo per l’emanazione dei regolamenti.
Sottolineiamo che il Decisore dovrebbe prestare ascolto alle indicazioni fornite dal Mercato, ovvero i suggerimenti e i rilievi all’impianto regolatorio da parte degli Operatori del settore: ne è riprova, per quanto attiene la tematica in oggetto, una recente sentenza del Consiglio di Stato a proposito della formulazione da parte del Ministero dell’Ambiente del regolamento End of Waste sui c.d. rifiuti inerti, la quale evidenzia la necessità di un maggiore coinvolgimento dei c.d. “recuperatori”.
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